In corso da oggi a New York sino al prossimo 25 maggio la mostra "Yves Klein and the Tangible World", presentata da Lévy Gorvy Dayan in collaborazione con la Yves Klein Foundation.
Sono esposti circa una trentina di lavori. Troviamo le celebri Anthropométries (Antropometrie,1960-62), le Peintures de feu (Pitture di fuoco, 1960-62) e una Sculpture tactile (Scultura tattile, concepita nel 1957): una selezione di opere plasmate dall'interazione e trasformazione di elementi tangibili quali resine, terra, acqua, fuoco e pigmenti ma volte al raggiungimento di una dimensione immateriale.
Prevista inoltre per il 1 maggio presso la St. James’ Church la riproposizione della Monotone-Silence Symphony, sinfonia composta da una singola nota di venti minuti seguita da venti minuti di silenzio.
Eseguita per la prima volta a Parigi nel 1960 davanti al pubblico della Galerie Internationale d’Art Contemporain, la Monotone-Silence Symphony era inclusa in una più ampia performance dal titolo "Antropometrie dell'età blu", in cui l'artista, in abito formale e guanti bianchi, invitava gruppi di modelle nude a esibirsi come pennelli viventi (secondo le parole dello stesso Klein), premendo i corpi dipinti di blu contro grandi fogli di carta montati alle pareti.
Uno dei pezzi più importanti della mostra è la monumentale Anthropométrie sans titre (ANT 101, 1960), in blu e oro, esposta per la prima volta in America dagli anni Sessanta, in cui impronte fluttuanti di corpi e piante compongono un paesaggio astratto, tanto intricato quanto effimero.
Peinture de feu sans titre (F 80), opera del 1961 realizzata esponendo direttamente il cartone alle impronte corporee ad acqua e, in una seconda fase, all'alchimia del fuoco, cattura lo sguardo per la qualità della sua superficie e le sue forme sinuose.
I Fire Paintings valsero a Klein l'interesse e la simpatia del Gruppo Zero in Germania dove, sin dal 1957, era stato promosso e supportato dal gallerista di Düsseldorf Alfred Schmela.
Ma quando nel 1961 l'artista arrivò negli Stati Uniti, l'accoglienza fu meno calorosa.
Come ha scritto Thomas MacVilley nel 1982:"la Scuola di New York si schierò contro l'egemonia in via di estinzione della Scuola di Parigi, e Klein, con i suoi personaggi fantasiosi e i suoi titoli -Campione del colore, Proprietario del colore, Pittore dello spazio - sembrava una Parigi tornata nei bassifondi. Gli artisti newyorkesi praticamente boicottarono la sua mostra di dipinti monocromi in International Klein Blue (la sua formula brevettata di blu) alla galleria di Leo Castelli. La stampa specializzata, che non si preoccupava di indagare il contesto più ampio del suo lavoro, lo trovò facile preda".
Un anno dopo, nel 1962, Yves Klein morì di infarto all'età di 34 anni.
Il suo lascito, una produzione radicale di oltre mille opere in sette anni di carriera, scritti, poesie e fotografie, testimonia che Klein si spinse consapevolmente e rigorosamente oltre i limiti dell'establishment artistico tradizionale, invitando lo spettatore a unirsi a lui per oltrepassare i confini materiali della pittura.
Il colore è libero - scriveva - si dissolve istantaneamente nello spazio... Ed è per questo che, nel mio lavoro, rifiuto con sempre maggiore enfasi l'illusione della personalità, la psicologia transitoria del lineare, del formale, dello strutturale. Evidentemente il soggetto verso cui sto viaggiando è lo spazio, il puro Spirito. . . . Saturandomi con l'eterna sensibilità illimitata dello spazio, ritorno all'Eden. . . . Estratto da “The Monochrome Adventure.” Archivio Klein, Musée National d’Art Moderne, Centre Georges Pompidou, Parigi.
Yves Klein, Anthropométrie sans titre (ANT 101) 1960
Dry pigment, synthetic resin, and gold leaf on paper mounted on canvas, 418 x 205 x 2.5 cm
Courtesy Lévy Gorvy Dayan. © The Estate of Yves Klein c/o ARS, New York / ADAGP
Yves Klein, Peinture de feu sans titre (F 80) c. 1961
Burnt cardboard on panel, 175 x 90 cm
Courtesy Lévy Gorvy Dayan. © The Estate of Yves Klein c/o ARS, New York / ADAGP
Yves Klein, Peinture de Feu Couleur sans titre (FC 3) c. 1962
Dry pigments and synthetic resin burnt on cardboard mounted on panel, 137 x 74 cm
Courtesy Lévy Gorvy Dayan. © The Estate of Yves Klein c/o ARS, New York / ADAGP
Yves Klein, Anthropométrie sans titre (ANT 83) 1960
Dry pigment and synthetic resin on paper, 141.5 x 200 cm
Courtesy Lévy Gorvy Dayan. © The Estate of Yves Klein c/o ARS, New York / ADAGP
[1] Yves Klein, Messenger of the Age of Space. By Thomas McEvilley. Artforum January 1982, Vol. 20, n. 5
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